LA CANDIDATE EXPERIENCE: IL SEGRETO PER ATTIRARE I MIGLIORI TALENTI SUL MERCATO DEL LAVORO.

Monitorare e comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro è essenziale per ottimizzare le attività di ricerca e selezione del personale. Oggi, la carenza di candidature qualificate rappresenta una sfida sempre più rilevante per le aziende. Secondo il rapporto annuale Hays Salary Guide 2023, il 55% dei CEO intervistati ha identificato la mancanza di professionisti qualificati come la principale problematica nei processi di assunzione. Ma quali strategie possono aiutare le aziende ad attrarre i migliori talenti?

La Candidate Experience: Una Chiave Vincente

La candidate experience, ovvero l’esperienza del candidato durante l’intero processo di reclutamento e selezione, si è rivelata fondamentale per attrarre i professionisti qualificati. Questo aspetto coinvolge le emozioni e le percezioni dei candidati, dalla ricerca delle opportunità di lavoro fino alla comunicazione finale sull’esito del processo di selezione. Creare un’esperienza positiva e coinvolgente per i candidati è l’obiettivo principale, indipendentemente dal fatto che vengano o meno assunti.

Best Practice per una Candidate Experience di Successo:

  1. Trasparenza sulle Aspettative del Ruolo: Una chiara descrizione delle competenze richieste e delle responsabilità del ruolo aiuta i candidati a valutare fin dall’inizio se sono adatti per la posizione.
  2. Comunicare i Valori dell’Azienda: Dimostrare un genuino interesse per i candidati fin dal primo contatto e rispettare le tempistiche stabilite per ogni fase del processo di selezione contribuisce a creare un’immagine positiva dell’azienda.
  3. Interviste Strutturate: Una preparazione accurata per le interviste, con domande mirate a far emergere le competenze dei candidati, è fondamentale per valutare al meglio i profili.
  4. Feedback Continuo: Fornire feedback dettagliato e costruttivo durante e dopo il processo di selezione aiuta i candidati a comprendere meglio le loro prestazioni e a migliorare per future opportunità.

A cosa può servire, dunque, una candidate experience di qualità?

  1. Mantenimento di un Pool di Candidati di Qualità: Costruire e mantenere un canale di comunicazione con professionisti qualificati, anche se non selezionati, consente di ricevere feedback positivo sull’azienda e di ridurre il tempo e gli sforzi necessari per reclutare nuovi profili.
  2. Promozione del Passaparola Positivo: Un’esperienza di reclutamento positiva genera un passaparola favorevole, aumentando la visibilità e la reputazione positiva dell’azienda.
  3. Miglioramento del Brand Employer: Un processo di reclutamento positivo contribuisce a creare un’immagine positiva dell’azienda, attirando candidati qualificati interessati a lavorare per un’organizzazione con una buona reputazione.

 

In definitiva, la candidate experience gioca un ruolo fondamentale nell’attrazione e mantenimento dei migliori talenti sul mercato del lavoro. Offrire un processo di reclutamento trasparente, con una comunicazione chiara ed efficace e un’attenzione autentica per i candidati, è essenziale per le aziende che desiderano primeggiare nella ricerca di talenti qualificati.

CAMBIAMENTI NEGLI ANNUNCI DI LAVORO: LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA

In data 30 marzo 2023 è stata approvata dal Parlamento Europeo[1] la nuova direttiva in materia di trasparenza retributiva che avrà lo scopo di consentire ai lavoratori di individuare e contrastare ogni forma di discriminazione tra donne e uomini sul luogo di lavoro in termini salariali.

Sarà imposto a tutte le imprese appartenenti all’UE l’obbligo di divulgazione delle informazioni atte ad agevolare il confronto degli stipendi dei dipendenti, denunciando ogni forma di divario retributivo di genere.

Appare doveroso analizzare le ragioni fondanti che hanno portato all’approvazione di queste nuove disposizioni. All’interno della relazione della proposta di direttiva, redatta il 4 marzo 2021, così si legge:

 

L’iniziativa mira a contrastare il persistere di un’applicazione inadeguata del diritto fondamentale alla parità retributiva e a garantire il rispetto di tale diritto in tutta l’UE, stabilendo norme in materia di trasparenza retributiva per consentire ai lavoratori di rivendicare il loro diritto alla parità retributiva.” [2]

 

Tale decreto è stato conseguente alla risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021 sulla strategia dell’UE per la parità di genere. In tale circostanza è stato richiesto alla Commissione di:

 

“redigere un nuovo ambizioso piano d’azione per far fronte al divario retributivo di genere all’interno del quale siano stabiliti degli obiettivi chiari per gli Stati membri al fine di ridurre il divario salariale di genere nei prossimi cinque anni.” [3]

 

Queste disposizioni sono state avanzate con lo scopo di mettere in luce i pregiudizi di genere nei sistemi retributivi di inquadramento professionale che non valorizzano il lavoro di donne e uomini in modo paritario e neutro sotto il profilo del genere.

La proposta di direttiva chiarisce come tali misure debbano essere considerate all’interno di un più ampio pacchetto di misure e iniziative volte ad affrontare le cause profonde del divario retributivo di genere e a consentire l’emancipazione economica delle donne.

Viene specificato inoltre come tale iniziativa rientri all’interno di un approccio:

 

“multidimensionale che comprende, inoltre, la direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare con iniziative settoriali per combattere gli stereotipi e migliorare l’equilibrio di genere” [4]

 

A fronte di queste premesse va letto l’articolo 5 dedito alla Trasparenza retributiva prima dell’assunzione. Il candidato è tenuto a ricevere dal futuro datore di lavoro informazioni sulla propria retribuzione iniziale “sulla base di criteri oggettivi e neutri sotto il profilo di genere” non solo in sede di colloquio ma anche all’interno dell’inserzione lavorativa.

Inoltre il datore di lavoro non potrà avere dai candidati informazioni sulle precedenti retribuzioni.

 

La definitiva entrata in vigore delle nuove disposizioni avverrà a seguito dell’approvazione formale da parte del Consiglio europeo con la pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Gli stati membri saranno tenuti ad adottare le nuove normative entro 3 anni dall’entrata in vigore a livello comunitario.

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[1] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/OJQ-9-2023-03-30_IT.html

[2] Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, Bruxelles, 2021 p.1

[3] Divario retributivo di genere: le donne guadagnano meno degli uomini nell’UE? in Attualità – Parlamento Europeo, 2020

[4] Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, Bruxelles, 2021 p.2