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SELEZIONE EQUA: COME EVITARE BIAS INCONSAPEVOLI

Il successo di un processo di recruiting non dipende solo dal numero di candidature ricevute o dalla rapidità con cui si chiude una posizione. Spesso, infatti, il vero ostacolo è invisibile: i bias inconsapevoli. Parliamo di pregiudizi automatici che condizionano le decisioni dei selezionatori senza che se ne accorgano, riducendo la diversità e la qualità delle assunzioni.

Secondo Harvard Business Review, i bias inconsci sono tra le principali cause di errori nel recruiting, portando spesso a scegliere candidati “simili” a chi seleziona piuttosto che quelli più qualificati.

In questo articolo vedremo cos’è il bias, come influisce sui colloqui e quali strategie pratiche possono aiutare le PMI a rendere più equo e trasparente il processo di selezione.

 

Cosa sono i bias inconsapevoli nel recruiting

I bias inconsapevoli sono scorciatoie mentali che il nostro cervello utilizza per semplificare le decisioni. Il problema è che, nei colloqui di lavoro, queste scorciatoie possono generare errori gravi.

Esempi tipici:

  • Affinity bias → favorire candidati che condividono interessi, background o percorsi simili ai nostri.
  • Gender bias → attribuire inconsciamente ruoli e capacità in base al genere.
  • Halo effect → lasciarsi influenzare da un singolo aspetto positivo (es. università prestigiosa) a scapito di una valutazione oggettiva.

Secondo una ricerca del World Economic Forum, i bias inconsci influenzano fino al 35% delle decisioni prese durante la fase di colloquio.

 

Perché i bias riducono l’efficacia delle assunzioni

Non si tratta solo di un tema etico o di diversità, ma anche di performance aziendale.

Uno studio di McKinsey & Company (2020) dimostra che le aziende con team inclusivi e diversificati hanno una probabilità del 36% in più di ottenere risultati finanziari superiori rispetto ai competitor.

Selezionare candidati con criteri distorti porta invece a turnover più alto, minore innovazione e una perdita di competitività sul mercato.

 

Come ridurre i bias inconsapevoli nei colloqui

Per garantire una selezione equa e ridurre al minimo i bias, le PMI possono adottare pratiche concrete.

  1. Strutturare le domande del colloquio

Uno dei modi più efficaci per ridurre i pregiudizi è standardizzare le domande.
La Society for Human Resource Management (SHRM) raccomanda di preparare uno schema di domande uguali per tutti i candidati, includendo sia aspetti tecnici che situazionali (es. “Raccontami una volta in cui hai gestito un conflitto in team”).

  1. Utilizzare checklist e griglie di valutazione

Invece di basarsi su impressioni soggettive, ogni candidato può essere valutato con criteri oggettivi e punteggi prestabiliti.
Secondo LinkedIn Talent Solutions, le aziende che adottano sistemi di valutazione strutturata riducono fino al 41% il rischio di assumere un profilo non idoneo.

  1. Formare i selezionatori sui bias

La consapevolezza è il primo passo per cambiare.
Programmi come il Project Implicit di Harvard University hanno dimostrato come anche un breve training aiuti a riconoscere e ridurre i bias inconsci durante le decisioni di selezione.

  1. Promuovere la diversità nei team di selezione

Un team di selezione eterogeneo riduce automaticamente la probabilità che un singolo bias influenzi la decisione finale.

 

Verso una selezione più equa e strategica

Ridurre i bias inconsapevoli non significa eliminare il ruolo dell’intuito o delle soft skill, ma integrare questi aspetti in un processo più strutturato e oggettivo.

Come ricorda Harvard Business Review, “le aziende che affrontano consapevolmente i bias nei processi HR non solo assumono meglio, ma rafforzano la propria cultura interna e attraggono talenti di qualità più alta.”

 

Conclusione: il vantaggio per le PMI

Per le PMI italiane, affrontare il tema dei bias non è solo una questione di correttezza, ma un vero vantaggio competitivo.
Un processo di selezione equo consente di:

  • migliorare la qualità delle assunzioni
  • ridurre il turnover
  • attrarre talenti più qualificati e motivati

 

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo con colleghi e professionisti HR interessati a costruire processi di selezione più equi e trasparenti.
La consapevolezza è il primo passo per migliorare il mondo del lavoro: più ne parliamo, più possiamo ridurre i bias inconsapevoli e rendere le assunzioni davvero efficaci.

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